L'albero magico
Siamo lieti di pubblicare su questo blog un racconto di Lucina Cuccio intitolato "L'albero magico".
Buona lettura!
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L'albero magico, nell'illustrazione di Lucina Cuccio |
C’era
una volta un bosco molto speciale che si trovava nell’Inghilterra
del nord. Era famoso e conosciuto da tutti perché vi cresceva un
albero i cui frutti erano desiderati da ogni persona che vi si
avvicinava. All’estremità dei suoi rami, torte, panini e arrosti
succulenti facevano venire l’acquolina in bocca alle persone che
si trovavano a passare davanti all’albero. Ma nessuno poteva
godere di quell’abbondanza, poiché i proprietari dell’albero,
due orribili mostri, divoravano tutte le cibarie che la
straordinaria pianta produceva. Tanti poveri mendicanti e bambini
affamati, guardavano da lontano, caramelle, prosciutto, focacce,
ingurgitati da quelle due cattive ed egoiste creature. A nulla
valevano le richieste supplicanti dei vagabondi che, sotto le
nevicate, elemosinavano un tozzo di pane. I mostri non avevano cuore,
e per secoli, continuarono ad ingozzarsi davanti a chi moriva di
fame. Ma un giorno, passò da quel bosco, un re, venuto da molto
lontano e che aveva sentito parlare dell’albero prodigioso. Il
sovrano, accompagnato dall’esercito e dalla corte, si fermò poco
lontano dai mostri, che, davanti a tante persone, smisero di
mangiare. Offrì loro l’intero suo regno, e in sposa, le sue due
figlie, in cambio dell’albero magico. Raccontò loro dei castelli
che possedeva, delle ricchezze, delle proprietà, dei lussi, e delle
principesse. I mostri pensarono che, diventando sovrani, avrebbero
avuto cibo in abbondanza, ma anche comodità , una corte raffinata e
una moglie nobile. Il re era bellissimo, così accettarono il
baratto. Certamente anche le figlie lo sarebbero state! Così
pronunciarono la formula magica, da secoli mai detta, che rendeva il
sovrano, legittimo proprietario dell’albero magico. Il re diede
loro la corona e il mantello, si sedette accanto all’albero magico
e cominciò a mangiare di gusto, una crostata alle fragole. I mostri,
balzati sul cavallo del re, con i simboli della maestà, seguiti
dalla corte e dall’esercito, si misero in marcia per raggiungere il
regno. Dopo varie settimane arrivarono in uno splendido territorio
dove regnava abbondanza, pace e sfarzo. Raggiunto il meraviglioso
castello, i due mostri si precipitarono dalle due principesse,
curiosi e anelanti di diventare subito i loro mariti. Ma raggiunta la
sala della corona, rimasero a bocca aperta. Sedute ai lati del trono,
vi erano due fanciulle. Una bella come il sole, bionda, affascinante
e seducente. L’altra, brutta, informe e sgraziata, faceva quasi
impressione. Non poteva essere vero! Subito i due mostri iniziarono a
litigare furiosamente perché entrambi volevano sposare la bella
principessa. E così, dagli urli, arrivarono botte e pugni, sempre
più forti e violenti. Per secoli erano vissuti in pace, e sazi e
soddisfatti, ma ora avevano fame di ciò che non avevano mai
posseduto: la bellezza.
I due mostri si uccisero a vicenda e non si
resero conto del tranello che il furbo re aveva teso loro. Alla fine,
il sovrano portò nel suo regno l’albero magico e lo lasciò nella
piazza principale, dove chiunque avesse avuto fame, poteva cogliere i
suoi frutti. Quel regno divenne ancora più potente e famoso, e anche
la principessa brutta trovò marito. Un giardiniere che curò per
sempre la pianta prodigiosa.
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